Chi di voi conosce il gioco “Vagabondo”? Prodotto nel 1979 dalla inglese Invicta Plastics Ltd. (la Invicta Games, quelli del Master Mind per intenderci) per mano di Peter Forbes e Brian Taylor, è un gioco da tavolo molto interessante e divertente.
Scopo del gioco è collocare sul piano di gioco, al termine della partita, il maggior numero di tessere del proprio colore. Queste tessere, realizzate con forme che ricordano i blocchi del famoso Tetris, possono essere posizionate (o meglio incastrate) i modo che almeno un lato risulti adiacente a quello di un’altra tessera già presente sul tabellone.
Ogni tessera, una volta correttamente posizionata, concorre a determinare dei punti che corrispondono al numero di quadrati che la compongono. Vince chi ne riesce a posizionare in numero maggiore.
Per rendere le partite più avvincenti sono previste diverse varianti alle regole: una di queste è limitare la possibilità di collocare le proprie pedine adiacenti ad altre dello stesso colore (o tonalità di colore a seconda del numero di giocatori). Il tabellone, composto da una griglia di 14 righe e 14 colonne, riporta anche alcuni spazi identificati con una “X” che concorrono a raddoppiare il punteggio del quadrato su di essi collocato.
Vagabondo è giocabile da 2 a 6 giocatori dagli otto anni in su: è interessante notare come sul fronte della scatola siano riportate brevi testimonianze di importanti personalità, cosa non proprio comune per un gioco.
All’interno della confezione, oltre alle regole e al piano di gioco, è possibile trovare 18 pedine in tre tonalità di rosso (sei rosso scuro, sei rosso chiaro, sei rosa) e 18 pedine in tre tonalità di blu (sei blu scuro, sei blu chiaro e sei azzurre), oltre ad un segnapunti.
Per chi fosse interessato, la confezione completa è ancora oggi acquistabile sui principali e-store di prodotti usati.