Alessandro Quercetti e Roberto Giolitto sono due fantastici pionieri di una categoria di giocattoli molto amata negli anni Sessanta e Settanta.
Alessandro Quercetti, fondatore della nota omonima azienda di giocattoli di Torino e Roberto Giolitto, torinese e fondatore della “Aerogiocattoli Giolitto” insieme al fratello Guido, frequentavano concorsi nazionali per modelli volanti a matassa elastica. Cosa li accomuna? La realizzazione e quindi la vendita di giocattoli volanti.
Della Quercetti ricordiamo il mitico “TOR”, un missile giocattolo che sfruttava una fionda ad elastico per essere lanciato fino a cento metri di altezza: un meccanismo di apertura ritardata consentiva, al termine del volo ascensionale, il rilascio di un paracadute per il rientro a terra. Oggi il Tor è ancora in produzione e si racconta sia in assoluto il gioco Quercetti più venduto al mondo con circa 14 milioni di pezzi.
La sua evoluzione fu il “Mach-X” (e il “Fireball XL5 nella versione “Spaceship”) che veniva lanciato attraverso una rampa mediante due fionde speciali e, al culmine dell’ascesa, il meccanismo di apertura liberava contemporaneamente una capsula dotata di paracadute e il paracadute per l’atterraggio del missile. Il missile Tor poteva essere completato con il “Rotor”, una sorta di elica rotante (versione “Mark 2”), e un astronauta (versione “Mark 3”). Stupendo!
Della Giolitto, veri precursori di questo genere di giocattoli, ricordiamo invece il missile “Vega K3”, i super-missili “Saturno” e “Atlas”, l’uomo volante “Space Man”, il mitico paracadutista “Eolo” e l’astronave “Medusa”, forse il primissimo esempio di missile con paracadute per il rientro della capsula posta in punta.