Scopo di questa scheda, oltre a raccontare brevemente la storia di due aziende storiche del distretto mantovano di Canneto sull’Oglio (e zone limitrofe), è sicuramente segnalare una curiosità che certamente merita, prima o poi, di trovare risposta.
Stiamo parlando dei teatrini per le marionette prodotti negli anni Settanta dalla ditta Sarzi Renzo & Figlio e, forse contemporaneamente o poco dopo, dalla Nuova S.I.G.. I prodotti risultano identici e l’unico aspetto differenziante sono i loghi impressi sulle scatole che accompagnavano questi magnifici teatrini realizzati in legno. Curioso no?
Nata nel 1907 e poi evoluta con diverse denominazioni nei successivi decenni, negli anni Settanta la Sarzi lancia una nuova linea di arredi in scala destinati al gioco delle bambole. Probabilmente in quegli anni produce anche i teatrini – sempre in legno – immettendoli sul mercato con il marchio “Giocattoli Sarzi” e il caratteristico logo (in pratica una “S”) adottato ai partire proprio agli inizi di quel decennio. Nel 1964 riprende invece la produzione della S.I.G. (Società Italiana Giocattoli) precedentemente interrotta e che, attraverso la nuova denominazione “Nuova S.I.G.”, si dedica alla produzione di fortini, fattorie, mobiletti e appunto teatrini.
La cosa singolare è che i teatrini prodotti dalle due aziende sono perfettamente identici, comprese le grafiche riportate sulle grafiche ad eccezione dei loghi del produttore.
Ancora oggi è possibile ascoltare ai racconti dei nostri genitori che ricordano come in quegli anni si mettevano in scena nelle case dei fantastici spettacoli per intrattenere i figli (e spesso anche i loro amichetti e amichette): Biancaneve e i sette nani, Cappuccetto rosso o semplici storie inventate al momento. Il calore famigliare, le luci magari soffuse, una luce di candela e le voci dei personaggi riprodotti con maestria da burattinai “occasionali” rendevano l’esperienza veramente unica e coinvolgente per i bambini di allora.
La confezione del teatrino conteneva una scatola in legno con un piano in compensato che fungeva da palcoscenico. Sul palco venivano infatti fissate con semplice incastro le due spalle laterali e la campata che componeva l’arco scenico, e quindi i fondali. Tutte parti contenuti nella scatola. Sull’arco veniva poi fissato l’arlecchino e quindi il sipario, ancorato ad un’asta di ferro per poterlo aprire lateralmente.
Del prodotto riportato nelle foto, se ne ricordano principalmente quattro versioni realizzate rispettivamente in colore arancione, rosso, blu e verde, con grafiche e fondali tutti uguali che rappresentavano l’interno di un palazzo principesco e, girandoli, la piazza di un paese. Alcune versioni riportavano in alto, al centro dell’arco scenico, anche un fregio dorato al posto di un più classico orologio.
Si trovano chiare corrispondenze tra le produzioni delle due aziende mantovane anche in altri modelli di teatrini. Possiamo immaginare ci fossero delle collaborazioni attive facendo entrambe parte del noto Distretto del giocattolo di Canneto dell’Oglio, anche se risulta effettivamente strano che lo stesso prodotto sia stato prodotto e venduto da entrambe contemporaneamente. Forse la Nuova S.I.G. ha rilevato la produzione. Indagheremo.
Erano fornite in dotazione anche delle marionette, alcune delle quali con gambe in plastica. Le prime realizzate, invece, erano costruite in legno e gesso verniciato, mentre dei ganci in ferro garantivano il movimento delle articolazioni. Molto pesanti, erano sorrette e governate sulla scena tramite un semplice spago fissato sulla sommità delle teste.