PlayPlax

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PlayPlax è un gioco che ha attraversato generazioni, conquistando bambini e adulti con la sua semplicità geniale. Nato nel 1966 dall’idea del designer Patrick Rylands, questo gioco di costruzione si basa su piastrelle colorate in plastica, ognuna dotata di fessure che permettono di incastrarle tra loro. Con PlayPlax è possibile creare strutture tridimensionali di ogni tipo, dalle torri più semplici agli aerei fino a costruzioni complesse e astratte, lasciando libero spazio alla creatività.

Fin dal suo debutto, PlayPlax è stato accolto come una piccola rivoluzione nel mondo dei giocattoli educativi. La sua versatilità non solo intrattiene, ma stimola abilità importanti come il pensiero logico, la coordinazione e la progettualità. Non è un caso che questo gioco sia stato premiato con il prestigioso Duke of Edinburgh’s Design Award nel 1970 ((ora Prince Philip Designers Prize), un riconoscimento che ne ha certificato l’originalità e il valore educativo.

La prima versione, lanciata negli anni Sessanta, si presentava in una scatola rettangolare di cartone rigido, con all’interno 48 piastrelle in cinque colori brillanti (denominati “squares”): rosso, blu, giallo, verde e bianco trasparente. Il design delle piastrelle, caratterizzato da bordi arrotondati e una finitura minimalista molto in voga all’epoca.

Negli anni Settanta, il gioco fu aggiornato con piastrelle leggermente più spesse e bordi più squadrati, mentre il packaging venne rinnovato con grafiche moderne. Una delle evoluzioni più interessanti è la versione composta da cilindri (denominati “rings”), introdotta negli anni successivi per offrire una nuova dimensione alle costruzioni. Questa variante conservava il principio base dell’incastro, ma utilizzava moduli cilindrici trasparenti o colorati, dotati di scanalature che consentivano un montaggio altrettanto stabile e versatile. I cilindri aggiungevano un elemento di fluidità e tridimensionalità, permettendo la creazione di strutture più sinuose rispetto agli spigoli netti delle piastrelle quadrate. Con questa versione, i giocatori potevano combinare elementi delle due varianti per creare opere ancora più complesse e visivamente accattivanti. Successivamente uscì anche una versione “Playbox” contenente entrambi i formati.

La storia di PlayPlax si intreccia con quella dell’azienda che l’ha prodotto originariamente, la Trendon Toys Ltd. Fondata nel Regno Unito, questa azienda si è distinta negli anni Sessanta e Settanta per l’attenzione al design e all’educazione, collaborando con giovani designer emergenti. Patrick Rylands era uno di questi talenti, e il successo di PlayPlax lo rese una figura di spicco nel settore del giocattolo. Nonostante il successo iniziale, Trendon Toys dovette chiudere negli anni Ottanta, quando il mercato dei giocattoli fu rivoluzionato dall’arrivo di quelli elettronici. Tuttavia, PlayPlax sopravvisse alla sua epoca, diventando un oggetto da collezione e un simbolo di design senza tempo.

Con il passare degli anni, PlayPlax ha infatti continuato ad evolversi, fino alle edizioni contemporanee, distribuite in varie epoche da Tobar Ltd, Heritage PlayPlax Ltd, Galt Toys e Portobello Games. Le versioni ultime mantengono il design originale, ma con un occhio di riguardo per la sostenibilità.

PlayPlax non è solo un gioco, ma un pezzo di storia del design. Le sue piastrelle colorate sono state esposte in musei come il Victoria & Albert Museum di Londra, dove vengono riconosciute come un esempio perfetto di come l’arte del design possa incontrare il mondo del gioco. Ancora oggi, PlayPlax viene utilizzato in alcune scuole per scopo didattico, dimostrando che, a distanza di decenni, la sua magia è tutt’altro che svanita.

Che tu sia un collezionista, un appassionato di giochi vintage o un genitore in cerca di un’attività creativa per i tuoi figli, PlayPlax rappresenta una scelta perfetta. È un gioco che non passa mai di moda, un classico che continua a stupire con la sua semplicità e la sua bellezza intramontabile.

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