Come riportato nel nostro libro “Giocattoli per passione”: “È uno degli oggetti considerati il Sacro Graal dei collezionisti” … tanto che… “nella versione in scatola sigillata boxed può raggiungere anche i duemila euro di valutazione”.
In effetti, oggi è facile acquistarlo usato sul web tra i trecento e quattrocento euro in qualsiasi stato possa trovarsi, certamente nel limite della decenza, ma con tutti gli accessori presenti e la sua scatola originale. Solo questo per dare l’idea del suo valore.
È il Goldrake, prodotto a metà degli anni Settanta dall’azienda giapponese Popy, di proprietà della Bandai aperta nel 1971 e poi assorbita dalla stessa nel 1983.
Goldrake è il modello della Popy prodotto in più versioni e varianti tanto da essere difficilmente catalogabile. La prima versione risalente al 1976, uscì a due anni di distanza dal Mazinger Z (GA-01) ma senza il disco Saucer (Spazer). Nel conteggio vanno poi considerate le produzioni su licenza prodotte nei vari Paesi che lo hanno commercializzato.
Identificato dalla sigla GA-37, alla fine degli anni Settanta il Goldrake viene commercializzato in Italia sotto licenza dalla Mattel. Si racconta che alcune versioni “italiane” venissero realizzate con una plastica che ingialliva: in effetti è possibile trovare versioni che sembrano “dorate”.
È interessante notare come nella cosiddetta prima versione del modello DX, quella per intenderci composta dal Goldrake con lo Spazer, il disco presentasse due cannoncini posizionati ai suoi lati che lanciavano dei missili di colore blu (poi gialli nella seconda versione) non presenti, a memoria, nella serie animata.
Tutte le versioni del robot (se ne considerano ufficialmente quattro) lo riproducono con colori non proprio corrispondenti a quelli originali riportati nel cartone animato della Toei Animation del 1978: nel giocattolo le spalle e le gambe del Goldrake sono tutte di colore blu scuro.

In dotazione si possono trovare i pugni rotanti, facilmente lanciabili premendo un tasto posizionato sulle braccia che aziona un meccanismo di sparo a molla, mentre le alabarde spaziali, alloggiate nelle spalle come nella serie TV, si possono rimuovere per essere impugnate e mostrate nella loro interezza e maestria.
Una lama rotante e un missile perforante possono vengono lanciati dalle ali del disco che può ovviamente ospitare al suo interno il robot come avveniva nella serie animata. A differenza del cartone animato, per ovvi motivi di produzione, nel modello le braccia scompaiono all’interno.
Che dire, un giocattolo perfetto per chi ama i primi anime del maestro Nagai: realizzato in plastica e metallo permetteva di rivivere le gesta eroiche di Actarus contro le truppe nemiche di Vega. Quanti di noi hanno sognato di poterlo pilotare. Della Popy è possibile ancora oggi trovare tutti i principali robot giapponesi delle serie mecha vintage.
Perché parlare oggi di Goldrake e in particolare di questo modello: ieri (5 ottobre 2025), RAI2 ha trasmesso le prime due puntate della serie storica in occasione del cinquantesimo anniversario della sua prima messa in onda in Giappone. In Italia fu trasmesso successivamente, il pomeriggio del 4 aprile 1978.
Ma non solo: questo mese, salvo rinvii o ritardi e già si parla di dicembre, è prevista la consegna dei primi nuovi modelli del diecast “GRENDIZER & UFO SPAZER”, una perfetta ristampa (anche se definirla così è altamente riduttivo) del modello degli anni Settanta. Il modello è stato riprogettato per una produzione moderna mantenendo però intatto il fascino ma soprattutto la fedeltà al modello precedente.
Insomma, un nuovo modello che si va aggiungere ad una linea di giocattoli oramai divenuta mito.



