Non è proprio un gioco vintage, e forse nemmeno un “gioco” in senso stretto. Ma certamente fa parte di quella categoria di prodotti che nel gioco fondano la loro motivo di esistere e ci permettono, sempre più spesso direi, di rivivere anche esperienze del nostro passato attraverso videogames dagli anni Novanta. A parte la saga di Mario, come non ricordare Zelda e le fantastiche storie di pirateria di Monkey Island.
Nintendo Switch è certamente una console portatile interessante, lanciata da Nintendo nel 2017 e considerata “ibrida”, cioè utilizzabile sia come prodotto “portatile” sia come casalingo in quanto comodamente collegabile alle tv di casa attraverso la sua base.
I giochi vengono scaricati tramite internet oppure acquistando le cartucce nei negozi specializzati.
Nintendo Switch è stata una console di grande successo, superata nelle vendite dalla sola DS, questa si diventata oramai un prodotto vintage. Veramene poliedrica, offre grandi opportunità in termini di varianti di gioco: oltre a integrare un ampio schermo touchscreen, è possibile staccare i due Joycon dalla console per usarli come un unico joypad sfruttando un apposito adattatore oppure anche separatamente per giocare in due.
Ma c’è un però, un problema conosciuto da tempo. Lasciando libere le manopole, può capitare di vedere i personaggi dei giochi muoversi autonomamente. Addirittura può diventare difficile anche solo utilizzare i menu a causa di questi impulsi incontrollabili delle manopole di gioco.
Questo difetto, chiamato nel gergo “drif dei Joycon”, ancora oggi affligge diverse console tanto da costrigere gli utenti a sostituire i Joycon acquistandone di nuovi.
Ma non tutto è perduto: negli anni diversi appassionati hanno sperimentato alcune possibili soluzioni che aiutano a prolungare la loro vita e rimandare la sostituzione completa. La prima, più complessa ma certamente definitiva, è quella di sostituire la manopola difettosa: il guasto sembra derivare da una sorta di “sfondamento” – dopo diverse ore di gioco “sfrenato” – del disco di metallo che la sorregge. La seconda soluzione è quella di posizionare, sotto la manopola difettosa, all’interno del Joycon, un piccolo spessorino alto quanto basta per compensare lo sfondamento.
Terminati gli interventi, se portati a buon fine, è necessario procedere con la classica calibrazione prevista dal sistema operativo della console.
Nel nostro laboratorio è giunta nei giorno scorsi proprio una Nintendo Switch con questo problema al Joycon di sinistra, quello azzurro per intenderci. Abbiamo provato a risolverlo con il metodo del cartoncino e l’intervento si è rivelato risolutivo. Certamente è una riparazione semplice e fattibile utilizzando l’attrezzatura corretta: forse è più complicato nel caso della manopola del Joycon rosso a causa di alcuni collegamenti interni più complessi, ma nel totale richiede non più di 10 minuti.
Ed ora, tutti in pista con Mario e i suoi amici!